Esperienze all'estero

« Older   Newer »
  Share  
valinetta
view post Posted on 1/6/2011, 19:11     +1   +1   -1




Carissimi colleghi.
questo spazio è nato per noi, per raccontare le nostre esperienze svolte all'estero durante la specializzazione o nel post specializzazione, da poter condividere con altri giovani specializzandi o specialisti, sia per poterci aggiornare vicendevolmente riguardo nuove esperienze e competenze acquisite all'estero e poi messe in pratica una volta tornati, che per poter stimolare ciascuno di noi a voler effettuare un'esperienza all'estero per arricchire il proprio bagaglio culturale. Invito pertanto tutti coloro che abbiano svolto un'esperienza all'estero a rendere partecipi quei tanti altri, che come me, non hanno potuto farla o vorreberlo farla, ma non hanno le idee chiare....
A presto
Valentina
 
Top
dmbonomi
view post Posted on 1/6/2011, 22:47     +1   -1




Ottima idea quella di creare questa sezione! Inizio volentieri a mettere la mia esperienza all'estero che si è svolta, come ho più o meno accennato anche nella mia presentazione, a Bruxelles presso l'IRIBHM (Institute de Recerche Interdisciplinaire en Biologie Humain et Moleculaire) della ULB (Universitè Libre de Bruxelles): http://iribhm.org/index.php?option=com_con...temid=1&lang=en
La mia esperienza è durata 3 anni. Sono partito mentre ero ancora in scuola di specializzazione. Volevo fare un'esperienza all'estero e volevo avere l'opportunità di stare un pò in laboratorio. So che potrebbe sembrare folle per un medico in specializzazione però a me è sempre interessato molto l'ambito del laboratorio pur avendo anche una forte motivazione per l'attività clinica. Inizialmente avrei dovuto trattenermi 1 anno, ma ancora prima di partire mi era stato chiesto dai capi belgi di prolungare a 2 anni (per poter affrontare un progetto di ricerca un pò più aricolato, seri e indipendente) e alla fine sono io che ho protratto a 3anni e, potendo, avrei proseguito ancora... L'Istituto dove ho lavorato è il posto dove hanno clonato il TSHrecettore, tematica che per anni è stata il loro cavallo di battaglia. Negli anni in cui io sono stato in laboratorio hanno aperto il loro ambito di interesse anche agli altri due recettori degli ormoni glicoproteici (FSHR e LHR) e proprio su questi ultimi due recettori ho concentrato la mia attenzione durante la mia permanenza da loro. Ho imparato a conoscere a fondo cosa fosse un recettore accoppiato a proteina G e come studiarlo, sezionandolo e applicando le tecniche più varie. L'esperienza è stata da subito emozionante! Ho imparato tantissimo, ho avuto modo di apprezzare moltissimo il lavoro "al bancone". Ho avuto la fortuna di interagire quotidianamente con persone come Gilbert Vassart e Sabine Costagliola che mi hanno diretto nella mia istanza belga e che sono due persone speciali. Entrambi hanno speso la loro vita per la ricerca, Gilbert da medico ricercatore e Sabine da biologa. Stare con loro è un'eperienza incredibile. Sono stati miei capi ma sono e sempre saranno anche due amici. E se loro sono stati importanti, altrettanto lo sono state le altre persone del laboratorio con cui ho avuto modo di condividere la mia esperienza: medici e biologi, PhD e PostDoc, Belgi e Europei...Non nascondo che i tre anni non sono stati sempre "rose e fiori"...per niente...Ci sono stati dei momenti duri...però sempre compensati dalla soddisfazione per quello che stavo facendo e imparando... Quesi tre anni hanno di sicuro segnato la mia carriera nell'ambito della ricerca di base. Per tre anni ho rinunciato alla clinica ma non lo rimpiango perchè al mio riotrno in italia ho avuto modo di ritornare in pieno anche a questa parte della mia professione...all'inizio ci ho messo un pò a riprendere il ritmo ma alla fine sono riuscito a farlo. Questo lo dico per i giovani Medici/specializzandi che dovessero leggere...: non spaventatevi all'idea di rinunciare alla clinica per un periodo della vostra vita a favore del laboratorio (sempre che siate interessati a farlo). Per imparare a stare in laboratorio, per sapere come muoversi nell'ambito della ricerca di base, è essenziale per un periodo dedicarsi SOLO a quello...e vi assicuro che c'è molto da imparare. Capire meglio gli aspetti della ricerca di base, soprattutto in una disciplina come l'endocrinologia, credo sia fondamentale anche per svolgere al meglio la parte clinica.
Spero di non essermi dilungato troppo o di non apparire troppo patetico...ma credetemi...ogni volta che ricordo quel periodo non posso non emozionarmi.... Sarei pronto a partire domani stesso...! Consiglio a tutti di fare un'esperienza simile! Arricchisce mille volte dal punto di vista professionale e un miliardo di volte dal punto di vista umano!
Da ultimo, per chi fosse interessato, non posso che dire bene di IRIBHM come sede dove svolgere un'istanza all'estero o dove magari fare un PhD. A questo proposito esiste uno specifico programma annuale per PhD stranieri: http://iribhmphdprogramme.ulb.ac.be/Home.html. Basta appilcare e sostenere una intervista per poter essere eventualmente selezionati. Sono avviamente a vostra più ampia disposizione per consigliarvi nella scelta dei laboratorio a cui applicare e quelli magari più "tossici" e quindi da non prediligere...
Grazie ancora per l'opportunità di condividere con voi questi ricordi...
 
Top
valinetta
view post Posted on 2/6/2011, 08:49     +1   -1




Caro Marco, intanto grazie per aver condiviso con noi brevemente la tua esperienza, vorrei chiderti se la scelta di andare in belgio è stata casuale o dettata da un interesse specifico..
 
Top
Giampaolo Trivellin
view post Posted on 2/6/2011, 12:07     +1   -1




Volevo iniziare io ad aprire questa sezione ma mi hanno preceduto!
Vi parlo della mia esperienza all'estero, tuttora in corso! Lavoro infatti presso il gruppo della prof Korbonits a Londra, dove mi occupo della patogenesi dei tumori ipofisari, in particolare delle cause genetiche predisponenti lo sviluppo degli adenomi ereditari. La mia esperienza è iniziata nell’ottobre del 2009, durante il mio terzo anno di dottorato, svolto in precedenza presso il laboratorio Ipofisi-Surrene dell'Università di Padova, sotto la guida di Gianluca Occhi.
Ho deciso di affrontare questa esperienza principalmente per 4 motivi.
Innanzitutto perchè volevo imparare nuove tecniche di biologia molecolare e soprattutto cellulare, 1 opportunità che il laboratorio in cui lavoro mi offriva data la grande esperienza nel settore.
In secondo luogo ho voluto intraprendere questa esperienza per migliorare il mio inglese, purtroppo precedentemente poco al di sopra del livello scolastico (non che ora sia 1 mostro per carità, ma decisamente molto + sicuro e corretto nel parlarlo, e soprattutto nel capirlo, rispetto a prima). Il saper padroneggiare con 1 certa confidenza l'inglese personalmente lo trovo 1 aspetto praticamente essenziale nel nostro lavoro dato che questa, volenti o nolenti, è la lingua in cui si scrivono e si leggono gli articoli, in cui si parla ai congressi e con cui si comunica con colleghi stranieri. Ovviamente so di non dire nulla di nuovo, ma 1 paio di anni fa cercavo sempre di evitare il problema, più che altro per la paura che avevo al solo pensiero di dover tenere 1 comunicazione orale ad 1 congresso e soprattutto di non capire le domande (cosa tuttora non sempre semplice data la differente nazionalità dei partecipanti e quindi i diversi accenti e pronunce, ma di sicuro molto migliorata), oppure, per altri versi, cercavo invece di sminuirne l’importanza pensando che l’inglese scientifico è in realtà molto semplice e quindi non richiede poi grandi competenze (ovviamente mi sbagliavo).
In terzo luogo perchè volevo vedere 1 ambiente diverso, qual è il modo di lavorare e che aria si respira in 1 altro laboratorio, con 1 struttura totalmente differente rispetto a quella in cui ero abituato a lavorare.
Infine perchè ascoltando i racconti, quasi tutti molto positivi, di tanti miei compagni di università che durante l’ultimo anno di corso erano partiti per l’erasmus (che da noi consisteva in 9 mesi di tirocinio in laboratorio), sentivo che questa esperienza, indipendentemente dal fatto che risultasse poi positiva o negativa, comunque mi mancava e serviva per la mia crescita.
Finito il mio soggiorno all’estero di 1 anno, sono poi rientrato in Italia per terminare gli ultimi mesi rimasti del mio corso di dottorato. Si è quindi palesata la difficile scelta del “cosa fare dopo”, aspetto quasi del tutto precedentemente ignorato in quanto mi sentivo “sicuro” per 3 anni, che però sono volati! Alla fine, dato che mi è stato proposto di continuare nel lab a Londra, ho optato, non senza difficoltà, per quella scelta. E’ 1 contratto di 1 anno, iniziato a febbraio, ma per il momento sono contento della mia scelta dato che sto imparando 1 sacco di cose nuove, oltre a quelle già imparate l’anno precedente. Inoltre sono in 1 lab dove in generale l’ambiente è molto positivo e stimolante e dove, rispetto alla mia esperienza in Italia, le cose sono in continuo cambiamento, segno che c’è vita e voglia di migliorare, anche se all’inizio risulta 1 po’ spiazzante. Ovviamente anche nel mio caso non tutto è stato ed è rose e fiori, anche qui ci sono problemi e a volte ci si scontra con 1 mentalità differente, ma nel complesso la mia esperienza per ora la posso definire più che positiva.
La prof Korbonits è 1 tipa tosta, che pretende molto, ma che allo stesso tempo ti sa ripagare tutta la fatica fatta in modo impareggiabile sia in termini di crescita lavorativa che intellettiva. Per lei, per quanto mi riguarda, non posso che avere 1 giudizio più che positivo. Il “turnover” di gente che lavora nel suo gruppo è veramente elevato, in quanto la maggior parte delle persone è straniera e resta per alcuni mesi/1 anno nel suo lab come periodo di esperienza all’estero. Quindi, per chi volesse in caso fare 1 esperienza nel suo gruppo ci sono buone possibilità.
Il gruppo, che attualmente conta poco meno di 10 persone, è parte del dipartimento di Endocrinologia della Queen Mary University of London ed è situato all’interno del William Harvey Research Institute, nella City di Londra. Il campus dove è situato è veramente bello, è in una zona centrale ma tranquilla ed ha 1 parco molto carino dove rilassarsi in pausa pranzo (se è bel tempo e abbastanza caldo, cosa non semplice a Londra!)
Concludendo, personalmente consiglio a tutti, se si ha la possibilità, di fare 1 esperienza all’estero in quanto è proprio il caso di dire che ti apre la mente facendoti conoscere realtà diverse e ti fa crescere molto dal punto di vista professionale. Ovviamente la scelta del laboratorio influisce molto in tutto ciò, per questo è fondamentale cercare bene (1 occhiata su PubMed ai lavori pubblicati è d’obbligo!) e farsi da consigliare da chi ha più esperienza, ad es. il proprio tutor/prof.
Ovviamente se qualcuno è per caso interessato e vuole più info a riguardo del lab mi contattati tranquillamente.
Ciao

Giampaolo
 
Top
Angelo Cignarelli
view post Posted on 3/6/2011, 07:21     +1   -1




Ragazzi, grazie!
vi chiedo solo la cortesia di ripostare i vostri contributi, ognuno in una nuova discussione, magari inserendo nel titolo il luogo ed il vostro nome. Alla lunga potrebbe diventare davvero poco usifruibile se ci mettiamo tutti in coda ad un post. Che ne dite?
Buona giornata!
 
Top
Giampaolo Trivellin
view post Posted on 3/6/2011, 13:47     +1   +1   -1




fatto!
 
Top
dmbonomi
view post Posted on 6/7/2011, 23:06     +1   -1




Fatto anch'io, anche se con un pò di ritardo!
Ciao
 
Top
6 replies since 1/6/2011, 19:11   171 views
  Share