Vorrei allacciarmi ai numerosi threads di questa discussione, in particolare a quelli di Fede e di Andrea, per esprimere qualche commento su EnGioI e sul prossimo incontro che si terrà a Firenze il 5 luglio.
Innanzitutto una premessa. Il modo di esprimermi è talvolta ironico, ma è nella mia natura sdrammatizzare e affrontare, anche con un po' di allegria, persino gli aspetti professionali senza voler, con questo, svalutare gli argomenti che affronto.
Vorrei parlare di merito e dell'evento di Modena.
Mi piacerebbe che MERITO non sia solamente una parolona con cui riempirsi la bocca e nè solamente un criterio di selezione.
Mi piacerebbe che il merito fosse anche un valore da coltivare e che EnGioI ne fosse l'incubatore.
Mi piacerebbe che un giovane ricercatore possa avvicinarsi ad EnGioI percependo la possibilità concreta di poter incrementare il proprio valore professionale e culturale di (uso un parolone) scienziato.
Mi piacerebbe che il merito possa essere anche stimolato ed assorbito e mi piace che EnGioI, abbattendo tutte le barriere di etichetta e di formalità, e facendo da rete neurale catalizzi questo processo (vedi Montesilvano).
Prima di EnGioI, una cinquantina di endocrinologi non sapevano dell'esistenza dell'altro, e questa cosa a me mette i brividi, considerando quanto siamo riusciti a fare in così poco tempo e guardandoci così poche volte in faccia. In questo io ci vedo una potenzialità enorme e chi teme che EnGioI sia una perdita di tempo, forse non sa sperare e/o forse è già pronto per la SIE o per le innumerevoli altre società scientifiche.
Io scommetto che grazie ad EnGioI alcuni ragazzi di Bari e di Milano, o di Bologna e Padova, creeranno insieme un brevetto, o che un gruppo under 30 scriva, insieme, un progetto fichissimo da vendere ad un'azienda farmaceutica; perché non pensare al congresso di Modena come un momento per provare/iniziare a fare anche tutto questo? Io penso che di relazioni ci siamo riempiti le palle un po' tutti, con tutto il rispetto per chi è diventato relatore a fatica e voglia difendere questo traguardo coi denti. Sono convinto che Modena possa rappresentare uno SPAZIO NOSTRO in cui non dover fare le cose che abbiamo già visto fare tante volte (BENISSIMO per carità), ma piuttosto per provare ad inventare ciò che non è mai stato fatto prima, sempre con l'obiettivo finale di produrre cultura, scienza, coltivando il merito appunto. EnGioI NON DEVE essere una passerella, non una vetrina! Per l'esibizione c'è già molto altro. Se creiamo una "commissione scientifica" che si deve occupare di giudicare gli "abstract" sottomessi da endocrinologi "semplicemente" under 40, in cosa saremmo diversi dalla SIE? Perché dovrei preferire EnGioI alla SIE?
Non si faccia una una selezione verso il basso, ma non si crei una ennesima casta di speakers che magari hanno già ampiamente dimostrato (magari anche all'estero) di avere 2 palle così; EnGioI deve anche allenare e dare spazio a chi non lo avrà mai
non perché non è meritevole...ed in Italia ce ne sono! l'accettazione o il rifiuto di un contributo da parte di un congresso, per esempio, per me non è un criterio sufficiente per giudicare il valore di uno studio.
A me piace pensare che tramite EnGioI, molti giovani/issimi diventeranno più "bravi", si innamorino della ricerca, ricevano gratificazioni professionali e, perché no, finanziarie, e soprattutto possano sprigionare tutto il potenziale cerebrale, creativo ed innovativo che altrimenti andrebbe sprecato, compresso, ed inibito dalle logiche medioevali che governano le nostre università.
Tutto questo, ovviamente, non sarà mai possibile senza la PARTECIPAZIONE di tutti.
Concludo: pretendo che quelli che si incontreranno a Firenze, che io ritengo delle persone di livello scientifico stratosferico, sentano tutta la responsabilità e l'onore di rappresentare e di guidare un gruppo virtualmente enorme di giovanissimi ricercatori e avvertano sulle loro spalle la responsabilità e l'onore di poter potenzialmente decidere anche un pezzettino del loro futuro.
In bocca al lupo ragazzi,
adesso è ora di partire alla grande!P.S.: scusate se vi ho annoiato e sentitevi liberi di criticarmi e di pensare il peggio di me, persino che possa essere un idealista!
CITAZIONE (fede@ @ 26/5/2011, 11:10)
Per rispondere ai numerosi punti sollevati da Andrea:
sono pienamente d'accordo sullo spirito che Engioi dovrebbe avere (meritocrazia, eccellenza etc..) e che dovremmo puntare sul nostro spirito giovane ed innovativo, sul fatto di unire le forze e dimostrare la nostra passione e bravura non solo alle SIE ma anche a tutti gli altri.
Proprio per questo penso che i "grandi" di Engioi proprio per la loro esperienza dovrebbero aiutare i "piccoli" a crescere. Questo non significa essere una scuola di dizione o per i meno bravi a presentare i dati come dici tu...ma semplicemente di dare anche modo a chi non ha ancora avuto questa possibilità di farsi le ossa, di ricevere critiche e di discutere del proprio lavoro cosi come fate voi, che con 10 anni di esperienza in più di me sapete già fare.
Credo sia anche questo un modo in cui Engioi possa promuovere l'eccellenza scientifica...